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giovedì 3 settembre 2015

Di zero virgola non si campa

Industriali, commercianti, artigian hanno esaurito la scorta di fiducia sul fatto che questo governo possa cavare un ragno dal buco

La premessa necessaria è che poco è meglio di niente. Ma attenti a non cadere nel tranello che pochissimo sia tanto.







È vero, a luglio la disoccupazione è scesa dello 0,5 per cento (siamo al 12) e il Pil è cresciuto dello 0,3. Briciole che, a differenza di quanto ha sostenuto ieri il governo, non fanno un pasto e neppure uno spuntino. 
Anche perché i dati, se interrogati, parlano. E dicono due cose: la disoccupazione rallenta grazie agli effetti della legge Fornero, che ritarda la messa in pensione dei lavoratori anziani, e il barlume di crescita lo si deve - come si sono affrettatati a precisare Confindustria e Confcommercio - solo agli effetti della congiuntura internazionale favorevole (prezzo del petrolio, cambio euro-dollaro, iniezione di liquidità della Banca centrale europea nel sistema bancario).
Anche a non voler essere gufi, e non lo siamo, non riusciamo proprio a essere ottimisti. 
Ieri le Borse europee hanno preso un'altra botta del tutto imprevista. I mercati tutti, non solo il nostro, se ne fregano degli zero virgola in più o in meno, sentono aria di una nuova recessione e tirano i remi in barca. Frenano pure gli euroburocrati che, sempre ieri, hanno gelato il governo Renzi. Occhio, ci dicono dall'Europa padrona, a togliere le tasse sulla casa o a fare strani magheggi coi conti pubblici per abbassare le tasse: non se ne parla, non lo permetteremo.
Il fatto che Matteo Renzi sia stato ieri l'unico a esultare per gli zero virgola dice anche un'altra cosa, politicamente rilevante: il premier è sempre più solo. 
Industriali, commercianti, artigiani, chi insomma vive nel mondo reale e non nei palazzi della politica, hanno esaurito la scorta di fiducia sul fatto che questo governo possa cavare un ragno dal buco. 
Nessuno pare più bersi le favole sul «faremo», gli zero virgola spacciati per successi clamorosi, le liti sulla riforma elettorale e del Senato, la resa di fronte all'invasione di immigrati, la sceneggiata dei due sindaci di Roma e chi più ne ha più ne metta.
Ieri l'Italia si aspettava almeno un tweet di risposta del premier al drammatico appello della figlia dei due coniugi massacrati in casa da un immigrato ospitato nel centro di accoglienza di Mineo: «Renzi mi deve spiegare», aveva chiesto pubblicamente la donna. 
È arrivato il tweet di esultanza sullo zero virgola. Peccato, il primo sarebbe stato molto più interessante e, soprattutto, più coraggioso.

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