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lunedì 16 novembre 2015

La difesa dell'indifendibile

Diciamo che quel "Bastardi islamici", che campeggiava sabato scorso sulla prima pagina di Libero all'indomani della notte di terrore vissuta da Parigi, era un titolo che poteva anche essere, per così dire, limato. Ma, nel contempo, ci fanno veramente sorridere (amaramente) tutti quei nostrani benpensanti che si ostinano, in occasioni simili, ad accusare quelli dell'altro schieramento di speculazione politica, di salvaguardia degli interessi elettorali, di razzismo e chi più ne ha più ne metta.

Piaccia o non piaccia, i fatti hanno il sopravvento su certe chiacchiere intrise di un buonismo maleodorante: l'Europa è sotto attacco e a sferrarlo sono certi ceffi marcati I.S.. 
Di invasione islamica si parla e tutto il resto è fuffa di boldriniana memoria
Non a caso, in certi social network, c'è anche chi se la prende con la riproposizione di alcuni scritti di Oriana Fallaci, una di quelli (pochissimi per la verità) che aveva intuito cosa sarebbe potuto accadere alla società occidentale e le cui previsioni si stanno puntualmente avverando
Per chi è in grado di leggere (magari togliendo quei paraocchi che sembrano far parte di un abbigliamento stereotipato) si consiglia di dare almeno uno sguardo, per esempio, a "La rabbia e l'orgoglio". Sarebbe il caso che, di fronte ad un pericolo tangibile, si facesse quadrato intorno al proprio Paese: il razzismo non c'entra, l'evitare che accada il peggio invece sì.
In molti non hanno il coraggio di ammettere che siamo di fronte ad una vera e propria guerra santa e, mentre in Europa c'è chi chiude/controlla le proprie frontiere nazionali fottendosene di Schengen e del suo trattato, qui da noi esiste invece ancora chi si ostina a difendere l'indifendibile: e a cosa ci riferiamo è davanti agli occhi di tutti.

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