Da Wikipedia:
La caduta
del fascismo, spesso indicata come 25
luglio 1943 o semplicemente 25 luglio, denota gli
avvenimenti della primavera ed estate 1943 in Italia che culminarono nella
riunione del Gran Consiglio del Fascismo del 24-25
luglio, nel passaggio della votazione di sfiducia contro Benito Mussolini, e
nel cambiamento del Governo Italiano. Questi eventi furono il risultato di
paralleli intrighi politici guidati dal Conte Dino Grandi e
dal Re Vittorio Emanuele III: il loro risultato
finale fu il crollo dal potere del Governo Fascista dopo 21 anni e l'arresto di
Benito Mussolini. Il Re nominò subito capo del Governo il Maresciallo Pietro
Badoglio.
L'espressione
fa riferimento alla seduta del Gran Consiglio del Fascismo: iniziata alle
17,15 del 24 luglio, la votazione avvenne alle 2:30 del 25 luglio, anche se non
ne esiste verbale, durante la quale venne discusso l'ordine del giorno
presentato dal gerarca Dino Grandi[1],
che prevedeva l'estromissione di Benito
Mussolini dal governo del Regno d'Italia. Il testo completo e
l'originale dell'ordine del giorno Grandi furono pubblicati
nel 1965 dalla rivista Epoca,
grazie al ritrovamento dei documenti conservati da Nicola De
Cesare, segretario personale di Mussolini nel 1943.
Il rastrellamento del ghetto di
Roma è consistito in una retata di 1 259 persone, di
cui 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine quasi tutti appartenenti
alla comunità ebraica, effettuato dalle truppe tedesche
della Gestapo
tra le ore 05:30
e le ore 14:00 di
sabato 16 ottobre 1943 (da cui il ricordo
di questo giorno come Sabato nero), principalmente in Via del Portico d'Ottavia e nelle strade adiacenti
ma anche in altre differenti zone della città di Roma[1][2].
Dopo il
rilascio di un certo numero di componenti di famiglie di sangue misto o
stranieri, 1 023 rastrellati furono deportati direttamente al campo di sterminiodi Auschwitz[3].
Soltanto 16 di loro sopravvissero (15 uomini e una donna, Settimia Spizzichino morta nel 2000)[4].
Con la scomparsa di Enzo Camerinoil 2 dicembre 2014[5],
il solo Lello Di Segni è
ancora in vita tra i sopravvissuti.
Map of the Jewish Holocaust death toll as a % of the total pre-war Jewish population by country/region Light pink: 0-1% Pink: 2-34% Red: 35-59% Brown: 60-79% Dark brown: 80-90% Sources: http://frank.mtsu.edu/~baustin/jewvicts.html (for the countries mentioned in this link) http://www.ahbjewishcenter.org/hashoah05stat.htm(for the other countries not mentioned in the previous link)
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