Non facciamoci illusioni, la situazione finanziaria mondiale peggiorerà per i prossimi anni, sino a quando non capiremo (tutti gli Stati del mondo compresi) che bisogna spendere meno di quanto effettivamente si guadagna. Questa e’ la prima regola dalla quale mai si sarebbe dovuto derogare ed invece si e’ sempre vissuto oltre le proprie capacità finanziarie. Ora tutti i nodi sono venuti al pettine. Il vero problema e’ che il mondo piu’ “opulento” e’ “drogato” per non potere piu’ fare a meno delle cose “superflue”. Non sarà facile superare la crisi di astinenza. E’ pero’ urgente cambiare stile di vita se il mondo vuole veramente salvarsi. Se guardiamo dentro le nostre case ci accorgeremo che abbiamo “sprecato” tanto denaro per cose che non ci sono realmente mai servite. E il cibo? Quanto soldi avremmo potuto risparmiare se ci fossimo limitati a soddisfare le “essenziali” necessità che sono poi le sole utili per mantenere una buona salute? E l’automobile? Una piu’ modesta, adeguata alle nostre esigenze, ci avrebbe fornito lo stesso servizio di quella “esagerata” che ci ha “svenati” per acquistarla, solo per “appagare” la nostra “vanità”. E i telefonini? E le vacanze piu’ volte all’anno? E i mobili? E i vestiti? E tutto il resto non strettamente necessario? Quanti soldi avremmo potuto risparmiare e quanti ne potremmo risparmiare se non fossimo piu’ “schiavi” delle nostre manie e della “megalomania” di cui molti soffrono per apparire invece che essere? In questo momento in Italia si sta cercando la via per rimediare ai danni procurati dallo “scialacquamento” dei governi del “consociativismo” che, con la loro politica “assistenziale”, hanno accumulato un debito pauroso di circa 1900 miliardi di euro. Inutile recriminare sul passato. Cerchiamo di essere positivi. Sono diventate centinaia le proposte da tutte le parti politiche per cercare di ridurre il mostruoso debito. Si e’ iniziato col “dimagrimento” dell’apparato dello Stato che spreca da anni montagne di denaro. Il paradosso e’ che tutti sono favorevoli ai tagli, basta pero’ che siano applicati “ad altri”. Se le proposte, che udiamo in questi giorni, fossero tutte approvate, in un sol colpo, il debito pubblico si ridurrebbe del 30/40% e forse piu’. La conseguenza sarebbe di un forte risparmio, per la stessa percentuale, degli interessi che attualmente ammontano a circa 80miliardi annui. Raggiungendo questo obbiettivo, oltre a tenere meglio a bada i “loschi” giochi degli speculatori, con i 24/30miliardi d’interessi risparmiati, ogni anno si potrebbe ridurre, anche se modestamente, il debito pubblico. Finalmente tutti “sembrano” d’accordo di dimezzare i parlamentari, questo non produrrebbe effetti immediati perche’ inizierebbe dalla prossima legislatura. Ma una volta che la riforma entrerà in vigore il risparmio sarà notevole e, quello che e’ molto piu’ importante, il Parlamento diventerà piu’ efficiente. Un’altra proposta riguarda la vendita “di una parte” del patrimonio immobiliare dello Stato valutato a circa 500 miliardi. Da sola, in un sol colpo, ridurrebbe il debito pubblico del 25% circa. Pure questa scelta non produrrà immediati effetti di cassa, ma questa è un’operazione indispensabile, altrimenti non si riuscirà mai a ridurre drasticamente il debito pubblico. Ma non deve essere una “svendita”, un “regalo” al compratore, come si era abituati a fare nella prima Repubblica. E’ prevedibile che intorno a questa massa di denaro si genererà interessi giganteschi su cui malfattori e intrallazzatori cercheranno di mettere le mani. I controlli dovranno essere ferrei e chi sgarra va dritto in galera. Queste due proposte trovano il favore della maggioranza e dell’opposizione, dunque speriamo che non svaniscano per il solito “gioco delle tre carte”. Non e’ peregrina neppure l’idea di dare in concessione (a precise condizioni) i maggiori monumenti italiani. Con una fava si prenderebbero non due, ma tre piccioni: un cospicuo introito finanziario annuale, la conservazione dei monumenti senza onere per lo Stato e un forte incremento del turismo. Naturalmente una proposta cosi’ “innovativa” susciterebbe scandalo, ma, una volta “digerita”, i cittadini capirebbero che e’ il miglior modo per evitare di essere “tartassati” continuamente dalle tasse. Infatti, finché non ci si libererà dei circa 1900 miliardi di debito, gli italiani dovranno continuamente mettersi le mani in tasca per pagare gli interessi ai creditori che hanno acquistato titoli italiani.
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