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venerdì 18 novembre 2011

Mario Monti il "salvatore" della patria?

Mario Monti ha iniziato benissimo dicendo che occorre “equità” e “rigore”, peccato che con i fatti si e’ smentito. Ha “preteso” di essere nominato Senatore a vita per entrare di “diritto” nella “casta” che gli assicura tutti i privilegi ed uno stipendio di 25mila euro al mese piu’ annessi e connessi. Lo stipendio “annuale” del 90% degli italiani non raggiunge lo stipendio “mensile” di Monti. Bella equita’! Monti ci e’ stato presentato come un cittadino “benemerito” della Repubblica e di “specchiati costumi” invece e’ figlio del suo tempo. Forse molti hanno dimenticato che Mario Monti e’ stato “costretto”, nella sua qualità di Commissario europeo sotto la presidenza Santer, a dare le dimissioni “per l'accertata responsabilità collegiale dei Commissari nei casi di frode, cattiva gestione e nepotismo” messi in luce dal Collegio di periti nominato appositamente dal Parlamento Europeo. La Relazione fa paura. Si parla, infatti, dell'assoluta mancanza di controllo nella “rete di favoritismi nell'amministrazione”, di “ausiliari esterni” e di “agenti temporanei”, di “minibilanci espressamente vietati dalle procedure amministrative”, di “numerosissimi esterni fuori bilancio, ben noti all'interno della Commissione con il soprannome di sottomarini”, che operano con “contratti fittizi”, dietro “raccomandazioni e favoritismi”. Di abusi che hanno comportato, con il sistema dei “sottomarini”, l’erogazione non controllata di oltre “7000 miliardi” nell'ambito dell'Ufficio Europeo per gli Aiuti umanitari d’Emergenza (miliardi che sono arrivati solo in minima parte ai bambini della Bosnia e del Ruanda morenti di fame). Nel 1999, dopo una caduta così “ignominiosa”, e’ stato Romano Prodi, presidente della Commissione Europea, a rinominarlo Commissario. Cose che succedono soltanto “nell’onestissimo” ambito delle nostre istituzioni politiche. Dal 2005 Mario Monti e’ “international advisor” per la Goldman Sachs la banca piu’ prestigiosa del mondo. Il 16 aprile 2010 Goldman Sachs e’ stata “incriminata per frode” dalla SEC, l’ente governativo statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori. Al centro dello scandalo vi sarebbe il titolo Abacus 2007-AC1, un complesso sistema, attraverso il quale la banca d’affari avrebbe di fatto “truffato” i propri clienti, tra i quali figurano anche grandi istituzioni finanziarie europee ed internazionali.

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