L’emisfero nord del mondo in estate/autunno e’ stato sommerso da alluvioni ed ora, in inverno, e’ coperto da una spessa coltre di neve. Nell’emisfero sud, oltre alle alluvioni che ha procurato disastri in molte nazioni, l’estate e’ stata latitante. Noi uomini della strada ci domandiamo: ma il “buco” nell’ozono non doveva far innalzare pericolosamente le temperature? Un paio di settimane fa, zitti zitti, senza clamore mediatico, il “Met Office's Hadley” e la “Climatic Research Unit” hanno fatto sapere che il pianeta Terra “non” si e’ riscaldato negli ultimi 15 anni, sulla base dei dati raccolti da 30.000 stazioni di rilevamento climatico. Al contrario, rischiamo di avviarci verso una “mini ice age”, un raffreddamento globale paragonabile a quello che nel 1648 provocò la gelata del Tamigi e dei canali di Amsterdam. E’ certo che il futuro prossimo sarà più freddo. Eppure, nel 2008, gli esperti del “Met” sostenevano che il periodo compreso tra il 2009 e il 2014 avrebbe raggiunto temperature calde da record. Nel 2009, prima del Vertice di Copenaghen, un “hacker” (“spione” che intercetta messaggi circolanti in internet) pubblica informazioni riservate: si tratta di uno scambio di e-mail tra scienziati inglesi e americani che lavorano per l'IPCC (Intergovernmental Panel of Climate Change), l'ente delle Nazioni Unite che studia il cambiamento climatico. I sostenitori accaniti del “riscaldamento globale” vengono smascherati. I dati da loro diffusi sono molto “opinabili” ed esercitavano pressioni e boicottavano gli scienziati che non la pensavano come loro, un atteggiamento che scredita gravemente l’immagine degli istituti collegati, tra cui la Climatic Research Unit. Nello stesso anno, una ricerca apparsa su “Nature Geoscience”, evidenzia che il “global warming” non e’ legato solo alle emissioni inquinanti degli uomini, ma anche ad altri fattori, come le radiazioni solari e le maree degli oceani. Il “Met Office's Hadley Centre” respinge al mittente queste considerazioni spiegando che nelle loro ricerche sul clima hanno tenuto conto delle radiazioni solari e delle maree, ma che la colpa del “riscaldamento globale” e’ prevalentemente legata all’inquinamento delle abitudini umane. E continuano a sostenerlo nonostante che, secondo loro, i ghiacciai himalayani dovevano sciogliersi, ma non e’ avvenuto. La realtà e’ che negli ultimi due anni la temperatura e’ scesa da 14,40 gradi celsius a 14,30. Sul clima qualcuno sta “barando” e viene da chiedersi quali sono gli interessi nascosti dei sostenitori del “riscaldamento globale”.
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