Giorni addietro, prima del G8, Berlusconi ha incontrato per tre ore Monti ristabilendo il contatto che nelle ultime settimane si era allentato per opera di entrambi. Era iniziata la “frattura” con il botta e risposta a distanza, come l’uscita di Monti sulla responsabilità della crisi e i continui richiami del Pdl sulla necessità di un cambio di passo, pena il voto contrario su alcuni provvedimenti non condivisi. Berlusconi, accompagnato da Angelino Alfano e Gianni Letta, e’ stato molto franco con Monti e non gli ha lesinato “critiche” e “disappunto” su alcuni provvedimenti troppo sbilanciati sul rigore e molto poco sulla crescita. Ha assicurato Monti dell’appoggio del Pdl al governo soltanto se non caricherà gli italiani di altre tasse e se varerà concrete misure per la crescita economica. Da lui si attende non piu’ “chiacchiere” ma fatti. E Monti al G8 ha dimostrato di aver fatto tesoro dei suggerimenti avuti dal Pdl. Berlusconi sa bene che nel partito cresce il “mal di pancia” contro Monti. Infatti, alcuni deputati del Pdl hanno inviato un “deciso messaggio” a Monti, ed anche a Berlusconi, e alla Camera non hanno votato o si sono astenuti sulla fiducia posta dal governo al Decreto Legge sulle commissioni bancarie. Sei no, tredici astenuti e trentacinque deputati non erano in Aula (compresi sei in missione). Ed e’ per questo che, poche ore dopo, Berlusconi ha convocato lo stato maggiore del partito per fa comprendere come in questa fase, l’intenzione e’ riportare tutti al senso di responsabilità. Ora non possiamo permetterci una crisi di governo, e’ il ragionamento di Berlusconi, che vuole limitare al massimo l’effetto mal di pancia. Infatti, circola nei corridoi del Parlamento, l’idea che secondo la quale proprio gli ex An starebbero valutando iniziative per marcare la differenza dalla linea del partito e c’è, addirittura, chi non esclude l’eventualità di gruppi parlamentari autonomi. Ma tutto sembra che sia una “mossa” per far pesare di piu’ il loro ruolo dentro il Pdl che vuole “allargare” lo spazio politico verso i moderati dove confluirebbero altre forze, altri leader. Berlusconi e Alfano continuano a lavorare. Subito dopo i ballottaggi delle amministrative, che come era previsto sono stati deludenti per il Pdl, e’ l’occasione giusta per dar vita ad un nuovo soggetto politico, un nuovo partito che si vocifera si chiamerà “Avanti Italia”. L’obbiettivo e’ la “federazione” di tutti i “moderati” che sono maggioranza in Italia, ma che si sono astenuti da andare a votare.
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