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lunedì 1 aprile 2013

Grillo finge di non capire.


 
L’obiettivo del Movimento 5 Stelle è stato dichiarato nel corso di tutta la campagna elettorale, e non si dovrebbe dubitare che chi ha dato il voto a Grillo non lo abbia dato se non allo scopo che si realizzasse il suo obiettivo. Che è semplice e chiaro: non riconoscere l’attuale dirigenza politica, fare di tutto per svilirla, mostrarne le lacune e le ipocrisie, e infine mandarla a casa.
Il “minimo contatto” del Movimento 5 Stelle al sistema politico attuale, significherebbe “la fine del movimento”. Ma il tallone d’Achille di Grillo è la “immutabilità” della natura umana. Indubbiamente l’uomo civile si comporta in modo diverso dal selvaggio e dal barbaro, ma non per questo la temperatura del suo corpo sarà differente, non per questo non avrà l’istinto sessuale e il bisogno di dormire o mangiare. E’ quanto meno da “ingenui” se non si tiene conto di questo. Nel corso della storia si sono avuti parecchi tentativi di operare un “radicale cambiamento” della società. Si è voluto ignorare la “normalità della natura umana”, e si è sempre fallito. Le “utopie” del “socialismo reale” e, soprattutto, la “tragica storia” dell’Unione Sovietica dimostrano, al di là di ogni ragionevole dubbio. che dell’umanità aveva capito di più George Orwell, con la sua “Fattoria degli Animali”, che Karl Marx con i suoi libri. L’uguaglianza fra gli uomini e’ sacrosanta nelle leggi e va  perseguita in ogni modo, senza però dimenticare che gli “esseri umani sono diversi” e “uomini diversi” non possono che “avere destini diversi”. Ecco perché l’ansia di rinnovamento morale che anima tante belle persone ci rende “scettici”. L’esperienza dimostra che “l’egoismo”, per fare un esempio, è parte “ineliminabile” della natura umana. La morale, il diritto, il buon gusto perfino cercheranno di “limitarlo” e di “mascherarlo”, ma chiunque pretendesse di “sradicarlo” perderebbe il suo tempo e provocherebbe più tragedie di quante voleva evitarne. I “maiali” nella favola di Orwell, che volevano “l’uguaglianza”, presto furono “più uguali” degli altri. Come i funzionari di partito in tutta l’Unione Sovietica, come gli autocrati del Kremlino e perfino come i Papa, servus servorum Dei, in Vaticano (speriamo che Papa Francesco riesca a portare il cambiamento). Tutto questo si può applicare all’attuale politica italiana. Oggi soffia sull’Italia un vento di antipolitica che in fondo è un vento “antidemocratico”. Grillo dimentica (o forse non ha mai saputo) che il regime democratico ha sempre avuto i difetti di cui lui ora si accorge. Errori, peculati, stupidità c’è sempre stata e sempre ci sarà. Sono tanto più evidenti quanto più c’e’ democrazia, perché la libertà di stampa, non li nasconde, mentre il regime “totalitario” riesce a nascondere anche le piaghe dell’alcolismo e della corruzione, semplicemente perché le nega e non permette di parlarne. La democrazia a volte è “disgustosa”, ma gli altri tipi di regime fanno anche più danni. E’ inutile avercela con i partiti. In democrazia contano i numeri e per averli bisogna organizzarsi. Che poi l’organizzazione si chiami partito, alleanza o movimento non ha importanza. L’errore di chi ha votato il Movimento 5 Stelle è quello di credere di avere “reinventato la realtà”. Ora o questo movimento “instaura una dittatura”, oppure si deve inserire nel sistema, che sia al governo o che sia all’opposizione.  

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