Berlusconi: «L’allarme fascismo? Balle! È la sinistra che cavalca le paure»

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Allarme razzismo nel Belpaese: il coro delle Cassandre dem lo ha diligentemente fatto diventare i leitmotiv di questa campagna elettorale in corso, complice, ovviamente, la cronaca delle ultime settimane che, tra omicidi efferati, raid punitivi e scomposte reazioni di piazza, ha dato una mano a far impennare l’asticella dell’allarme sociale e delle recriminazione politica demagogica e forzata. In tutto questo, però, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, prova a calmierare gli animi e a riportare al centro del dibattito i fatti: e i fatti dicono che, come da lui stesso ribadito poco fa ai microfoni di Radio Capital, che «il razzismo in Italia non esiste», ma anche che «se rinunciamo a controllo e contrasto dell’immigrazione, può arrivare».

Berlusconi a Radio Capital: il razzismo in Italia? Non esiste…

Anche perché, al netto di qualunque filtro inutilmente politically correct, la domanda retorica che Berlusconi si pone a stretto giro a Circo Massimo, su Radio Capital e alla quale non occorre che espliciti neppure la risposta,è netta: «Ma che cosa dobbiamo fare con i 600.000 migranti che non hanno titolo a stare in Italia, lasciarli delinquere? – si domanda il leader azzurro – . Sono la manodopera ideale per la criminalità e anche, forse, per il terrorismo». E la domanda, come la risposta in automatico, del resto, sorgono spontanee avrebbe detto qualcun altro… E allora, l’indice puntato contro tutti i protagonisti della sconcertante vicenda di Pamela non si è levato perché la 18enne romana è morta in circostanze ancora da appurare in casa di un pusher nigeriano che poi ne ha smembrato il corpo che ha abbandonato in due trolley in una canale di campagna a bordo strada, me per l’orrore a cui l’intera vicenda romanda e per il terreno minato su cui si innesta: e il terreno è quello diffuso a oltranza nelle nostre città chiamate all’accoglienza coatta e indiscriminata di grandi numeri di extracomunitari che la cronaca ci descrive sempre più spesso, o per dirla con le parole del leader azzurro, come «manodopera ideale per la criminalità». Un terreno in cui l’innesto di culture profonde diverse rende difficile innesti e convivenze  specie quando – come nel caso del brutale scempio fatto sul corpo della povera Pamela – arriva a rivelare aspetti e contorni di ancestrale efferatezza e crudeltà. È contro tutto questo che si riscopre diversi e in antitesi, il resto, a partire dalla reazione tradotta da Luca Traini in un agguato violento che ha sfiorato la strage è, per dirla sempre con le parole di Berlusconi affidate ai microfoni di Radio Capital, il gesto di  uno «psicopatico che spara in nome di una ideologia delirante». Per questo, ha ricordato il leader di FI, «ho espresso cordoglio alla famiglia di Pamela» e «vicinanza ai feriti di Macerata».

Immigrazione: le colpe della sinistra, le bugie del M5S

E per tutto questo Berlusconi si sente di bollare come fake gli allarmasmi sventolati ad hoc dalla sinistra su possibili rigurgiti razzisti o simpatie di ritorno per il fascismo. «Se gli italiani hanno paura la colpa è della politica dei governi di sinistra che, nella sua miopia, non capisce che i rigurgiti neofascisti nascono dal fatto che i cittadini non si sentono tutelati dallo Stato». E allora, aggiunge il numero uno azzurro, «non mi preoccupano i rigurgiti neofascisti, che sono limitati, ma mi preoccupa che i cittadini non siano protetti». Questo il vero asse del dibattito in corso su cui andrebbe onestamente spostata la discussione: il resto sono inutili dissertazioni. che Berlusconi non esita a definire pirotecniche, persino se è l’alleato Salvini a sostenerle, come quando il leader del Carroccio invoca la chiusura delle moschee. «Non si possono chiudere, anche perché nella nostra costituzione c’è libertà di religione», ricorda il numero di Forza Italia che poi a riguardo aggiunge anche: «L’articolo 8 prevede libertà per tutte le confessioni religiose, se non contrastano il nostro ordinamento e noi – conclude il leader azzurro – applicheremo alla lettera questa norma». Niente ipotesi irrealizzabili o, peggio ancora, come nel caso della accuse di Di Maio, accuse infondate. «Di Maio mi attacca sul Cara di Mineo? – ribadisce chiosando il suo lungo e articolato intervento a Radio Capital Silvio Berlusconi dopo le accuse del leader del M5S che ha detto come “il Cara di Mineo lo hanno istituito i leghisti e i forzisti, su cui hanno costruito un business – solo una risposta: ho incaricato di occuparsene ai miei legali, ho già dato incarico di denunciarlo».

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