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martedì 19 gennaio 2010

Teresa Todaro Restifa, la "ridicola" BARONESSA e Luigi Casagrande, il "falso" INGEGNERE. Dario Rivolta, Barbara Contini e Marco Zacchera.

La sentenza del 16 settembre 2009 della Suprema Corte del NSW (New South Walles) di Sydney mi ha riconosciuto colpevole di diffamazione nei confronti di Teresa Todaro Restifa e Luigi Casagrande. Qui di seguito dimostrero’ che sono stati loro a diffamare me e tutta la comunita’ italiana in Australia ed in tutto il mondo.
Il motivo principale per cui i due mi hanno querelato e’ stato per il danno che avevo arrecato alla loro “reputazione”!!!!! Qui di seguito la frase finale del giudice riportata nella sentenza: n. 73 (p. 16): Finally, I note that Mr. McClintock very fairly conceded On behalf of the Plaintiffs that their principal objective in these proceedings was to Obtain Vindication of their reputation. Consolation for their personal distress and reparation for the harm done to their reputation are also purposes of an award of damages.

Le 16 pagine della sentenza fanno completa luce su chi siano realmente Teresa Todaro Restifa e Luigi Casagrande, sia per quello che hanno dichiarato, che e’ stato parzialmente riportato nella sentenza ma, soprattutto, per quello che hanno tenuto accuratamente nascosto.
Pur se fossero state vere le loro referenze riportate nei i loro CV (Curriculum Vitae) (Allegati n.1 & 2) e’ evidente a tutti che Restifa e Casagrande non avevano il minimo delle qualifiche necessarie per aspirare ad una candidatura importante come quella al Parlamento italiano.

Come riuscirono a farsi candidare pur essendo dei noti millantatori?

Quello che pero’ e’ estremamente grave, che ha danneggiato la reputazione di tutta la comunita’ italiana di tutto il mondo ma, specialmente, di quella in Australia, e’ il fatto che Restifa e Casagrande, per rendere prestigiosi il loro insignificanti CV, hanno inserito titoli accademici “falsi” e titoli nobiliari “illegali” infrangendo persino la legge Costituzionale italiana (Articolo 14 disposizioni transitorie della Costituzione); la legge penale (Articolo. 36, ultimo paragrafo del Codice Penale e l’Art. 498 del Codice Penale) e quella ordinaria (Legge n. 178 del 3 marzo 1951, articoli 7 & 8).

Restifa si fregia di un titolo nobiliare ridicolo:
Heritage Preservation Advisor dell'Ordine Sovrano della Corona di Ferro; Dama di merito del Sovrano Imperiale, Militare della Corona di Ferro del regno Italico; Titolo Onorifico di Baronessa del Regno, con conseguente passaggio al Ruolo di Dama di Giustizia conferito dal gran Cancelliere SAS il Principe Lucien Lavesi, Dell'Ordine Sovrano della Corona di Ferro.

L'Ordine non è riconosciuto in Italia come un ordine legittimo, e quindi la concessione e l'uso delle sue insegne sono punibili ai sensi degli artt. 7 e 8 della legge 3 marzo 1951, n. 178. La condanna per le offese di cui ai commi precedenti comporta la pubblicazione della sentenza ai sensi dell'art. 36, ultimo comma, del codice penale. Le disposizioni del secondo e terzo comma si applica anche quando la concessione di titoli nobiliari, premi, decorazioni o distinzioni si sono verificati all'estero. E’ criminale mantenere qualsiasi titolo di nobiltà, non riconosciuto dallo Stato italiano, ai sensi dell'art. 14 disposizioni transitorie della Costituzione: XIV I titoli nobiliari non sono riconosciuti. I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922 valgono come parte del nome. L’Ordine mauriziano è conservato come un ospedale e lavora nel modo prescritto dalla legge. La legge regola la soppressione della Consulta araldica.

La sua megalomania ha messo in grande imbarazzo persino il Console italiano di Sydney (Allegato n.3: Console di Sydney).

Casagrande sostiene di essersi laureato ingegnere alla Universita’ di Padova (allegato n. 4 Brisbane Motorway) ma e’ “falso” (Allegati n.5 Universita’ di Padova e n.6 Art.498 CP). Sostiene di essere Managing Director di cinque compagnie quando lo e’ in una soltanto, la MOSTIA, che e’ stata condannata a pagare un grosso risarcimento (alleato n.7 giornale di Brisbane).

Durante la causa che mi hanno intentato per "diffamazione" il loro avvocato ha fatto intendere al giudice (che, ovviamente, non sa nulla di come sia organizzata la comunita’ italiana all’estero) che i suoi due clienti erano delle persone “rispettabili”, “conosciutissime” ed “apprezzate” dalla comunita’ italiana tanto che era componenti del COMITES e del CGIE.

Il giudice non sa che questi due organismi sono del tutto sconosciuti alla stragrande maggioranza della comunita’ italiana di tutto il mondo e che il Governo italiano sta pensando di cancellarli. In 20 anni sia il CGIE e sia i COMITES hanno speso circa 100 milioni di euro senza alcun risultato apprezzabile per la comunita’ italiana (allegato n.8: dichiarazione della Hon. Franca Arena).

Qui di seguito la dimostrazioni di quanto erano conosciuti e stimati. Teresa Todaro Restifa alle elezione dei COMITES di Sydney del 2004 ottenne 586 voti su 34.982 persone aventi diritto di voto. A queste elezioni la Restifa rappresentava il CTIM (Comitato Tricolore Italiani nel Mondo) e non Forza Italia.

Casagrande, alle elezioni del COMITES di Brisbane nel 2004 non rappresentava Forza Italia, ma un movimento Indipendente per il Queensland & North Territory. Ha ottenuto 810 voti su 12,199 persone aventi diritto al voto.
A candidare Restifa e Casagrande, alle elezioni politiche del 2006, fu Dario Rivolta, Vice Presidente Vicario degli Azzurri nel Mondo con sede a Roma. E’ evidente che Rivolta non fece neppure una superficiale verifica dei CV di Restifa e Casagrande in quanto gli erano stati introdotti da una persona di sua “fiducia”, un certo Vittorio Favale che risultava Vice Presidente degli Azzurri nel Mondo per l’Australia ed Oceania ma risiedeva a Velletri (vicino Roma).

Chi e’ questo Favale? E’ nato il 22 febbraio 1948 a Velletri dove risiede in via dello Scellino, 6. Velletri e vicino Roma. Favale e’ un ex dipendente della Cassa del Mezzogiorno nota per aver bruciato migliaia di miliardi di denaro pubblico. Favale e’ andato in pensione giovanissimo, come sua moglie ex insegnate di scuola superiore (i famosi pensionati baby che hanno contribuito a creare l’astronomico debito pubblico italiano). Favale ottenne dall’ On Dario Rivolta (in quel tempo responsabile egli azzurri nel Mondo) l’incarico di fondare l’Associazione degli Azzurri nel Mondo in Australia ed Oceania.
In data 4 aprile 2003 nell’ufficio di Joe (Giuseppe) Cossari (Lygon Street, 988 North Carlton – Victoria - 3054 Australia), con atto costitutivo nacque l’Associazione degli Azzurri nel Mondo in Australia: Cossari Presidente, Favale Vice Presidente (ma risiedeva a Velletri, in Italia).
Ai primi di gennaio 2005 Giampiero Pallotta e Sergio Paci presentarono a Vittorio Favale, in un caffe’ all’Italian Forum di Leicchardt, Teresa Todaro Restifa e suo marito Sam. Tra il Favale e la Famiglia Restifa “scocco’” subito la scintilla ed inizio’ subito tra loro uno stretto rapporto politico/affaristico che coinvolse anche Luigi Casagrande. Restifa e Casagrande si recavano alcune volte in Italia e il Favale li introdusse a Dario Rivolta. Favale, ogni volta che sbarcava in Australia, agiva come un “MAGLIARO”. Voleva sempre “piazzare” “nuovi” prodotti made in Italy. Una volta una macchinetta per cuocere gli spaghetti “espressi”. Un’altra volta voleva trovare un importatore che gli acquistasse i sacchetti di plastica “riciclabili”: una novità secondo lui! Quindi voleva introdurre in Australia apparecchiature speciali per economizzare ‘uso dell’energia elettrica. Ed altri “nuovi” prodotti come se noi in Australia vivevamo in un Paese sottosviluppato. Favale si comportava come un classico MAGLIARO. Favale aveva aperto un ufficio a Melbourne con il miraggio di ottenere la residenza in Australia. Cosi’ avrebbe avuto il diritto di candidarsi alle elezioni politiche che si stavano avvicinando. Quando giunse il tempo delle elezioni politiche del 2006, Favale ancora non aveva ottenuto la residenza in Australia e, improvvisamente ci vedemmo imporre le candidature di Teresa Restifa alla Camera e di Luigi Casagrande al Senato. I due non erano mai appartenuti a Forza Italia!! La cosa fece scalpore in Australia ed in Italia. E’ sembrato subito molto strano a molti che due persone insignificanti e poco stimate, mai appartenute a Forza Italia, fossero state candidate al Parlamento italiano e nientemeno per il partito italiano piu’ importante: Forza Italia.

Il contenuto della sentenza del 16 settembre 2009 (allegato n. 9: Sentenza) ha fatto finalmente luce completa su tutta la vicenda. Ormai e’ evidente che Restifa, Casagrande, Rivolta e Favale stipularono un accordo talmente ferreo che non fu possibile scioglierlo neppure di fronte alle forti ed importanti candidature di David Campese e Frank Farina. Questi due famosi personaggi, per la loro notorieta’ in Australia e nel mondo, avrebbero ottenuto molti piu’ voti di tutti e quattro candidati messi insieme (tra cui Restifa e Casagrande) presentati da Forza Italia. Con Campese e Farina Forza Italia sicuramente avrebbe vinto i due seggi ed il governo Prodi non sarebbe mai nato. Infatti il governo Prodi si reggeva per un solo voto del senatore Luigi Pallaro eletto in Argentina. Se Forza Italia avesse vinto il seggio di Senatore in Australia, Prodi non avrebbe potuto formare il suo governo.

1) Quale tipo di accordo stipularono Restifa, Casagrande, Rivolta e Favale che non fu possibile sciogliere?

2) Che cosa li legava cosi’ indissolubilmente?

3) Perche’ Rivolta candido’ questi due millantatori?

4) Perche’ Rivolta smise di corrispondere con me quando ricevette le e-mail qui sotto?


Friday, 23 Mar 2007 01:39:00
Rivolta e Pallotta: cosa fanno gli Azzurri nel Mondo?
La situazione non è facile. Gli Azzurri nel Mondo, sono fermi. All'estero, la gente se ne accorge. Pallotta è solo la punta dell'iceberg. Come uscirne?
di Redazione Riceviamo e pubblichiamo una mail che Giampiero Pallotta, Azzurri nel Mondo Australia, ha inviato al direttore Ricky Filosa, nella quale si lamenta di ciò che fanno - o meglio, non fanno - i vertici Azzurri:Caro Ricky, desidero complimentarmi con Antonio Zulian per il suo articolo del 20 marzo. Siamo in molti a pensarla come lui. Ci siamo accorti che gli Azzurri nel Mondo e' una scatola vuota. Penso che se Berlusconi lo venisse a sapere si incazzerebbe di brutto. L'On Rivolta non si degna di rispondere alle e--mail e non parliamo poi degli altri "dirigenti" che pensano solo alle loro "futili" cosucce private e farsi la guerra tra loro. Nominano "esperto" per 'Australia un "magliaro" che ogni tanto fa qualche viaggetto in Australia e poi , si dice, che abbia venduto le candidature al miglior offerente. E' vero, siamo degli ingenui a continuare ad darci da fare per il bene di Forza Italia ma lo facciamo unicamente per la grande stima che abbiamo per Silvio Berlusconi. A giorni t'inviero' una nota piu' dettagliata. Cordiali saluti.
Giampiero Pallotta* - Italia chiama Italia*Segretario Generale degli Azzurri nel Mondo NSW Inc. - Australia (FORZA ITALIA)

La risposta dell'On.Dario Rivolta:
Caro Pallotta, leggo costantemente, se pur non sempre puntualmente, le Sue email. La vorrei però informare che le funzioni operative di Azzurri nel Mondo spettano per statuto al Segretario Generale e al Segretario Organizzativo, così come la gestione dei rapporti con le sedi estere. Compito del Vice Presidente Vicario, sempre in base allo statuto, resta quello di rappresentanza in sostituzione del Presidente, qualora egli fosse impossibilitato a farlo in prima persona.
Un cordiale saluto,
Dario Rivolta* - Italia chiama Italia*resp.esteri di Forza Italia e Vice Presidente Vicario Azzurri nel Mondo
Friday, 30 Mar 2007 06:24:00
Pallotta: "Amici Azzurri, cambiamo musica!"
5) Per autofinanziarci c’eravamo prefissati di organizzare almeno una festa l’anno e di organizzare stage calcistici in collaborazione con l’AC Milan. Per realizzare questi progetti ho iniziato un fitto scambio d’e-mail con l’On Dario Rivolta che, ad un certo momento, improvvisamente, si e’ interrotto. Casualmente è avvenuto, quando ho rivelato i retroscena di com’erano avvenute le candidature. Le ultime supposizioni affermano che siano state vendute da Vittorio Favale al miglior offerente. Questo signore è riuscito a carpire la buona fede dei dirigenti di Roma e si è fatto nominare “esperto” per l’Australia. E’ riuscito in questo in quanto saltuariamente viene a farsi, con la moglie, qualche viaggetto qui dove e’ sempre stato accolto da noi con grande generosità che e’ stata scambiata per ingenuo e sciocco servilismo.


Luigi Casagrande
, durante la causa, ha testimoniato che in queste due frasi i suoi “amici” fecero subito riferimento a lui e alla Restifa. Per primo gli telefono’ Pietro Schirru, poi Ernesto Marciano’ di Perth e quindi Paolo Lazzarin di Melbourne.

Perche’ pensarono subito a Casagrande e Restifa?

Sarebbe interessante sapere da loro come mai abbiano fatto questa considerazione se i candidati di Forza Italia erano quattro?

Ho fatto appello perche’ sono io a considerami diffamato per essere stato portato in giudizio da due millantatori ed i loro compari (Rivolta e Favale) che hanno agito di nascosto per nascondere qualcosa di poco corretto da portare alla luce del sole..

Perche’ Rivolta impose a Restifa e Casagrande di non rivelare a nessuno la loro candidatura sino all’ultimo momento?
E questo e’ scritto anche nella sentenza.

Perche’ voleva tenere nascosto il loro patto o contratto?

Con che mezzi Restifa e Casagrande riuscirono a farsi candidare pur non avendo ne’ i requisiti professionali e tanto meno quelli morali?

Se nell’appello il giudice mi dara’ ragione, per conto della comunita’ italiana, chiedero’ a Restifa e Casagrande un risarcimento danni di 500 mila dollari per il disonore causato a tutti gli italiani.
La somma sara’ interamente devoluta alle organizzazioni italiane che operano per l’assistere alla comunita’ italiana in Australia in vari settori.
Restifa e Casagrande con il loro comportamento sleale ed immorale hanno impedito la candidatura di persone piu’ meritevoli e prestigiose che sarebbero potuti essere di piu’ utilita’ e alla comunita’ italiana.
Per cercare di crearsi una onorabilita’ che non avevano, Restifa e Casagrande senza scrupoli, mi hanno fatto passare da calunniatore e pretendono da me $150 mila dollari per danni “morali” e spese legali..
Questo loro cinico comportamento ha gravemente nociuto non solo me, ma l’intera comunita’ italiana in Australia ed in tutto il mondo.

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