La speculazione obbedisce molto più alla “psicologia” che all’economia. La caduta dei listini globali e’ un “monumento all'irrazionalità” su cui, purtroppo, non c’e’ possibilità di agire. Quando il mercato entra nella “fase panico”, non esiste piu’ nessuna valutazione dello stato di salute dei conti pubblici e privati di qualsiasi Paese. Il caso degli USA e’ un esempio. Siamo di fronte a un “caos organizzato” da un manipolo di “banditi spregiudicati” che sulla vorticosa discesa e salita dei titoli di borsa stanno guadagnando “montagne” di soldi. I “vampiri” succhiano il sangue di noi tutti abitanti del globo e sono annidati nella finanza anglo/americana. Sono stati loro ad “infettare” il resto del mondo diffondendo titoli “tossici” che ora hanno contagiato la finanza dell’Europa. In Asia, ad eccezione di Singapore, la finanza s’è tenuta lontana da questi titoli, dai “castelli di carta” con valore nominale e nessun valore reale. Tutta questa “spazzatura” e’ finita anche nelle casseforti di istituzioni pubbliche, anche le banche centrali hanno acquistato questi titoli “fasulli” sicuri del fatto che: “too big to fail” (troppo grande per fallire). Che “fregatura”! A mali estremi, estremi rimedi. Bisogna tornare alla tradizione che prevede il fallimento di chi non paga i conti. Vale anche per le banche. E anche per gli Stati. Invece no, nessuno onora i debiti con i creditori e nessuno fallisce. E siccome nessuno fallisce, ecco che il gioco si fa sempre più “spregiudicato”: scommettere sul “crac” delle nazioni (ben sapendo che non accadrà), ma guadagnando “stratosferiche” somme di denaro sul “saliscendi” delle azioni industriali e dei bond nazionali. I “Vampiri” s’ingozzano, tutti i governi pagano e a noi, poveri Cristi, per ripararci rimane una foglia di fico.
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