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sabato 2 giugno 2012

Per rilanciarsi il Pdl deve presentare una proposta "rivoluzionaria".

Occorre una proposta “rivoluzionaria” per creare “entusiasmo” e per far rinascere la “speranza”. E’ soltanto “galvanizzando” la gente invece di “deprimerla” che si puo’ uscire dalla crisi economica. In questo momento gli italiani, piu’ della riforma dell’architettura dello Stato, che deve comunque essere portata avanti, vogliono la “ripresa” economica sia per mantenere i posti di lavoro, sia per crearne molti altri. Molti giovani italiani si stanno recando all’estero, ma con questa loro scelta quasi nessuno risolve il suo problema occupazionale perche’ i Paesi in cui emigrano sono anche loro in “recessione” ed hanno problemi interni di disoccupazione.
Cosa fare allora?
Occorre una “rivoluzione” (che poi non lo e’) per mettere rapidamente in moto ed in grande stile l’economia Italia e, parzialmente, anche quella mondiale.
Si e’ sempre parlato che gli italiani all’estero sono una “risorsa” ed, infatti. lo e’ sempre stata. Sono stati loro, con le loro rimesse, a fornire denaro alle banche che hanno potuto finanziare la ricostruzione dell’Italia dell’ultimo dopo guerra. Sono stati tra i maggiori artefici del famoso “miracolo economico” degli anni ’60. Sono stati loro a “propagandare” i prodotti italiani nei Paesi in cui sono emigrati, acquistandoli e, quindi, facendoli conoscere e, di conseguenza, hanno creato lavoro in Italia e fatta diventare una delle otto nazioni piu’ industrializzate del mondo. Ma questa “risorsa” e’ stata sempre “bistrattata” da tutti i politici italiani.
Nonostante le umiliazioni subite dalla politica italiana, nel cuore degli italiani nel mondo batte sempre un “cuore piu’ italiano” di quello degli italiani in Italia.
Gli italiani nel mondo hanno sempre partecipato, nel bene e nel male, alle vicende italiane ed oggi ancor di piu’.
Sono migliaia nel mondo le imprese gestite dagli italiani o dagli oriundi italiani. Tra loro ce ne sono moltissime che potrebbero sviluppare una “joint venture” o una semplice “collaborazione” con le ditte italiane in Italia che operano nello stesso settore. Quindi non c’e’ nulla da creare, tutto e’ gia’ stato fatto da tempo, tutto e’ a portata di mano, bisogna soltanto imprimere un maggiore “impulso” per generare lavoro in Italia e all’estero.
Come?
E’ auspicabile la costituzione di un’agenzia finanziaria in grado di far convergere e di mobilitare i risparmi di cui dispongono gli italiani operanti al di fuori del territorio nazionale, da istituire presso la Banca D’Italia interessando al contempo i principali istituti bancari. La massa di denaro che un’agenzia finanziaria per gli italiani nel mondo può canalizzare ammonta a diversi miliardi di euro, una quantità imponente che attualmente soltanto per minima parte affluisce in Italia, attraverso un sistema bancario non specificatamente attrezzato o motivato e che, una volta adeguatamente indirizzato, potrà quindi trarvi grande vantaggio. Le risorse finanziarie possedute dagli italiani residenti nel mondo, mediante servizio di consulenza, potranno essere investite nell’ambito produttivo con la “garanzia” dalla Banca d’Italia.
Sarebbe “rivoluzionario” se il Pdl proponesse quanta proposta e sia capace di attuarla.
Sarebbe “rivoluzionario” se il rilancio dell’economia italiana iniziasse dall’estero, perche’ sono sempre stati gli emigrati italiani ad aver sempre fornito le “risorse” all’Italia.
Sarebbe “rivoluzionario”, se alcuni dei maggiori esponenti del Pdl, Silvio Berlusconi in primis, venissero in Australia ad aprire la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche italiane. Questo “galvanizzerebbe” la stragrande maggioranza degli elettori italiani. Riterrebbero il Pdl un partito dei “moderati” ma anche “rivoluzionario”, un partito “del fare” realista e pragmatico, ma anche “rivoluzionario” piu’ di Beppe Grillo che urla e strilla ma non propone soluzioni “concrete”.
In questo momento storico gli italiani hanno bisogno di una “rivoluzione” culturale di far politica e la “fusione” delle due Italie, in Italia e nel mondo aprirebbero orizzonti insperati. Molti giovani potranno fare un’esperienza lavorativa di alcuni anni all’estero che sara’ preziosa per la modernizzazione dell’Italia al loro rientro.
Questa “rivoluzione” darebbe senz’altro un forte impulso all’economia italiana sia per il mantenimento dei posti di lavoro e sia per crearne molti altri specialmente per i giovani.
Questa e’ una buona occasione (forse l’unica) per “rilanciare” alla grande il Pdl per “internazionalizzarlo” e perche' si distingua da tutti gli altri partiti “ancorati” a vecchi schemi da tempo superati o da quelli nuovi “pseudo rivoluzionari” che vogliono soltanto lo sfascio completo dell’Italia.







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