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venerdì 12 giugno 2015

Il Papa ai giovani: "Staccatevi dal computer"

Il Papa ai giovani: 

«Staccatevi dal computer»


Il Papa e il web: «Se rimango attaccato alla vita virtuale è una malattia psicologica. Ci sono cose sporche in rete: dalla pornografia ai programmi vuoti. Attenti alla cattiva fantasia che uccide l’anima»

di Gian Guido Vecchi - inviato del Corriere della Sera


l volo AZ4001 che riporta il Papa a Roma è appena decollato, Francesco raggiunge i giornalisti in fondo all’aereo, li saluta uno ad uno e, a dispetto della giornata massacrante, trova il tempo di rispondere a tre domande. 

Santità, c’è grande interesse e attesa per il giudizio della Chiesa su Medjugorje. A che punto siamo? 
«Papa Benedetto XVI a suo tempo ha fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini, c’erano altri cardinali e specialisti. Il cardinale Ruini è venuto da me e mi ha consegnato lo studio, dopo tanti anni di lavoro. Hanno fatto un bel lavoro, un bel lavoro. Il cardinale Müller (prefetto dell’ex Sant’Uffizio, ndr ) mi ha detto che avrebbe fatto una “feria quarta” in questi tempi, credo l’ultimo mercoledì del mese, per prendere decisioni che poi si diranno. Ai vescovi si daranno soltanto alcuni orientamenti». 

Andrà in Croazia? 
«Non so quando ci sarà la visita, ma adesso mi ricordo la domanda che mi avete fatto quando sono andato in Albania: perché comincia a visitare l’Europa da un Paese che non appartiene alla Ue? E io ho risposto: è un segnale. Vorrei cominciare le visite in Europa con i piccoli Paesi. I Balcani sono martoriati, hanno sofferto, tanti, per questo mia preferenza è qua». 

Ha parlato di un “clima di guerra”. Ai giovani diceva di “alcuni potenti della terra dicono belle cose ma di nascosto vendono le armi”. Ci può approfondire la questione? 
«C’è ipocrisia, sempre. Per questo ho detto che non è sufficiente parlare di pace: si deve fare la pace. Chi parla di pace soltanto e non fa la pace è in contraddizione. E chi parla di pace e favorisce la guerra con la vendita delle armi è un ipocrita». 

Nel suo incontro con i giovani, a proposito di tv e computer, ha parlato della “cattiva fantasia che uccide l’anima”: intendeva la pornografia? 
Ha detto anche: “se tu che sei giovane vivi attaccato al computer e diventi schiavo del computer tu perdi la libertà; e se nel computer cerchi i programmi sporchi, perdi la dignità”. 

«Ci sono due cose differenti: le modalità e i contenuti. Sulle modalità, c’è una modalità che fa male all’anima ed essere troppo attaccato al computer. Questo fa male all’anima e toglie anche la libertà, ti fa schiavo dl computer. È curioso, tanti papà e mamme mi dicono dei figli che stanno a tavola col telefonino. È vero che il linguaggio virtuale è una realtà che non possiamo negare, ma dobbiamo portarla sulla buona strada. Se no ci porta via della vita comune, familiare, sociale, o anche solo dallo sport, dall’arte…Se rimango attaccato al computer questa è una malattia psicologica, sicuro. Secondo, i contenuti. Ci sono cose sporche, che vanno dalla pornografia alla semipornografia ai programmi vuoti, senza valori, relativisti, edonisti, consumistici che fomentano queste cose….Noi sappiamo che il consumismo è un cancro della società, che il relativismo è un cancro della società. Di questo parlerò nella prossima enciclica. Ho detto la parola sporcizia in generale. Ci sono genitori molto preoccupati che non permettano ci siano computer nella stanza dei bambini, i computer devono essere in uno spazio comune della casa».

Pensa di fare un viaggio in Francia, oppure ci sono problemi (allusione al caso dell’ambasciatore Stefanini, ndr)?

«Ho promesso ai vescovi che andrò in Francia. I piccoli problemi non sono problemi. 
Non ci sono problemi».

7 giugno 2015 | 00:02
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